Poop Poop, finalmente una sincera recensione del solo, vero, unico gioco di … 🙂 !
Poop Poop è un gioco di carte da 2 a 6 giocatori, edito da CreativaMente, in cui faremo del nostro meglio per cibare ed abbeverare i nostri animaletti da cortile cosicché loro possano finalmente sentirsi più… liberi!
Dopo lustri passati a raccontare di giochi, filler e party game incentrati su animaletti pucciosi, fiorellini petalosi, trenini colorati, miniature raffinate, gemme sbrilluccicanti e altre corbellerie piccine picciò… è giunta l’ora di parlarvi di un vero e proprio gioco di mxxxa!!!
La cosa che rasenta l’incredibile è che la premiata ditta di autori Praticelli-Torresin, novelli game designer, non potranno urlare al dileggio per la loro primogenita creatura ludica per quanto scritto poche righe qui sopra!
Siamo, incontrovertibilmente, inconfutabilmente, inequivocabilmente di fronte, con buona pace del politically correct, ad un gioco di cacca!
Elly mi insegna che il marketing la fa da padrone anche nei boardgame che noi tanto amiamo. Gli scaffali sono pieni di giochi più o meno riusciti con in copertine fatine graziose, gattini pelosi da coccolare e ogni altra sorta di protagonista che faccia presa sul nostro senso estetico.
Largo quindi ad una coppia di autori che, distinguendosi dalla massa, hanno avuto l’audacia (perché scrivere il fegato mi pareva irrispettoso…) di ideare, affinare, illustrare e farsi pubblicare (ed anche CreativaMente c’ha avuto coraggio!) un gioco interamente dedicato a ciò che il caro Robertone Benigni nazionale inneggiava come “il corpo sciolto”! (Largo alle perifrasi)
Ma veniamo alla recensione …
Si palesa davanti ai nostri occhi, in tutta la sua bellezza, un gioco di carte.
Se speravate di trovarvi un american pieno zeppo di miniature a tema, temo dovrete attendere trepidanti che l’editore, Creativamente, pubblichi una deluxe edition.
La meccanica di base di Poop Poop è quella di collezione set (i set da collezionare ci pare pleonastico dirvi cosa rappresentino).
Nel mazzo troviamo cinque tipi animali da fattoria: il cavallo, il maiale, il coniglio, la mucca e la capra, ciascuno caratterizzato dal proprio tipo di “ricordino post digestivo”, le cui carte sono disponibili in un pool comune a tutti.
Ma come potremo far sì che i nostri cari animali si giovino di una regolare attività intestinale?
Semplice… per una sana e completa alimentazione sarà sufficiente farli abbeverare ad una fresca fonte d’acqua dopo averli sfamati con un bel fascio d’erbetta fresca!
Nella sostanza, quando ci troveremo ad avere in mano un tris composto da animale + acqua + erbetta, potremmo prendere dalla riserva comune la relativa poop poop (inizio ad essere in difficoltà con le perifrasi) e piazzarla a mo’ di trofeo, di fronte a noi.
Tutto qui? Sì se decidete di usare il tema cacca per far divertire i vostri bimbi dai 5 anni in su senza utilizzare tutte le carte e le opzioni presentate nel regolamento; no, se decidete di cimentarvi coi vostri amici in una partita di una mezzoretta in cui sarà presente una buona dose di interazione diretta anche abbastanza cattivella.
Ciascun giocatore, ha una mano di 5 carte. Nel proprio turno può decidere se:
La parte preponderante dell’interazione è data dalle carte speciali che si trovano nel mazzo:
Il vincitore sarà colui che, tra mille difficoltà e bassezze, riuscirà per primo a completare il set delle 5 diverse carte cacca.
Cosa piuttosto atipica e che quindi ci pare il caso di sottolineare è che uno dei due autori, Cinzia Praticelli, oltre ad aver sviluppato Poop Poop, risulta essere anche l’illustratrice dell’intero gioco.
Abbiamo qui delle illustrazioni originali, curate ed eleganti, dal sapore un po’ retrò e dai colori che ben si sposano con uno stile provenzale.
Lo stile si discosta molto da quello di stampo commerciale “cartoon”, piuttosto inflazionato soprattutto nei giochi che hanno anche i bambini come target, ma si avvicina molto più al mondo dell’albo illustrato per bambini.
Poop Poop è un gioco il cui tema strizza l’occhio ai bambini e che si lascia giocare in modalità base anche dai più piccoli.
Se intavolato con tutte le carte speciali sa essere un ottimo filler in cui è l’interazione diretta a farla da padrona. Non sarà sufficiente limitarsi a coltivare (o concimare) il proprio orticello, ma è necessario sapersi difendere dai colpi gobbi degli avversari.
Da qui il dilemma strategico che si apre: meglio tenere sempre pronta qualche bomboletta di spray antimosca e quindi limitare il ricambio della propria mano di carte, o prestare il fianco qualche volta in più ai rivali ma sfruttare l’intera mano nella ricerca del tanto agognato tris?