Jaipur è un veloce gioco di carte per 2 giocatori, creato da Sébastien Pauchon e distribuito in Italia da Asmodee.
Sarete così abili e scaltri da convincere il Maharaja a farvi entrare nell’elite della sua corte per essere il suo mercante personale? Dovrete vendere diamanti, oro, argento, tessuti, spezie e cuoio valutando con attenzione il tempismo. Non è detto che il primo a vendere sia per forza di cose chi otterrà il maggior profitto!
Nella scatola, dalle dimensioni contenute e commisurate al contenuto, troviamo le 55 carte merce in buon cartoncino telato e 60 fiches rotonde bonus/merce/cammello ed eccellenza. Il tutto è riposto all’interno di un bel inserto in plastica sagomata che lascia spazio anche le carte, qualora si voglia imbustarle (cosa non scontata purtroppo in tanti organizer).
La preparazione di Jaipur è molto rapida: si crea un mercato comune ad entrambi i giocatori al centro dell’area di gioco in cui saranno inizialmente presenti tre cammelli più altre due carte pescate dalla cima del mazzo. Successivamente, si dispongono i segnalini merce suddivisi in pile distinte e ordinati in valore decrescente.
Ogni giocatore riceve poi 5 carte come mano iniziale e il setup è completato: la sfida può avere inizio.
Nel proprio turno l’aspirante sommo mercante può scegliere tra due semplici azioni :
Se si decide di prendere carte, è possibile scegliere una singola merce presente oppure barattare merci e/o cammelli della propria mano con altrettante merci disponibili oppure, come ultima opzione, prendere tutti i cammelli da aggiungere alla propria mandria, utili per futuri i scambi.
Nel caso di scelga di vendere, si scarterà un set di merci dello stesso tipo e si otterrà il primo gettone merce corrispondente, oltre ad eventuali segnalini bonus qualora la vendita interessasse tre o più merci dello stesso tipo.
Non appena tre tipi di segnalini merce vengono a mancare oppure il mazzo di pesca si esaurisce, il round termina immediatamente e si procede al conteggio dei punti.
Il giocatore che avrà la meglio su due round su tre, sarà nominato mercante personale del Maharaja!
Jaipur è un gioco dalle regole semplici e di rapido apprendimento che aprono però scenari interessanti e decisioni non banali da prendere.
Un mercato pieno di cammelli potrebbe essere un ottimo investimento ma … Prendendoli tutti, si ha il vantaggio di non appesantire le propria mano (che ha un limite massimo di 7 carte), in quanto i cammelli vanno tenuti in un pool a parte. Risulteranno poi utilissimi per futuri baratti: non ci troveremo nella condizione di dover rinunciare ad una risorsa utile e preziosa per far posto ad un’altra presente nel mercato comune.
Di contro, pescando tutti i cammelli presenti, creeremo “posti liberi” che andranno rimpiazzati con nuove carte pescate dal mazzo e offriremo dunque al nostro avversario la possibilità di avere nuove merci a sua disposizione!
All’inizio sembra del tutto naturale cercare di creare set di tre o più carte per ottenere il relativo extra bonus di vendita; non è detto che questa sia la scelta più remunerativa nell’economia del gioco.
Potrebbe essere molto più proficuo iniziare a vendere subito anche una singola merce, per assicurarsi le fiches più “pesanti” di ciascuna tipologia di mercanzia.
È chiaro che, date tali premesse, una partita a Jaipur può rivelarsi piuttosto tesa e, se giocata tenendo in considerazione le mosse del rivale, lo scarto finale di punteggio in ogni round sarà quanto mai esiguo e quindi il bonus di 5 punti dato a chi potrà vantare la mandria di cammelli più corposa potrebbe essere molto più importante di qualche combo di vendita mancata.
Vi ricordate che ve ne avevamo già parlato nella nostra recensione di Botanik? Anche Jaipur fa parte di una linea di giochi per solo due giocatori. Trenta minuti massimo a partita, giocatori dai 10 anni in su e a livello visivo un packaging simile tra i titoli che fanno parte della collezione. Ve li ricordate? Parliamo di:
Oltre a Botanik, i giochi che fanno parte della serie sono: