7 Wonders Architects è un gioco da 2 a 7 giocatori di Antoine Bauza edito dalla Repos Production e portato in Italia da Asmodee.
La famiglia di 7 Wonders si arricchisce con questo nuovo di titolo di un capitolo che va a colmare una lacuna: 7 Wonders è il pluripremiato gioco da tavolo che, da anni nelle primissime posizioni di BGG, tiene incollati ai tavoli gruppi dai 3 ai 5 giocatori.
Si era provata una poco riuscita modifica variante per soli due contendenti ma i risultati non erano stati molto gratificanti (tanto è vero che nella nuova edizione è sparita del tutto dal regolamento).
Ecco allora che la vulcanica mente di Bauza, aiutato da un altrettanto profilico Cathala, ha partorito 7 Wonders Duel nel 2015.
I primi maligni iniziarono a pensare che fosse una mera operazione commerciale per cavalcare l’onda del successo: niente di più sbagliato. Fin da subito parve chiaro che 7 Wonders Duel si proponeva come una tra le migliori opzioni nella cerchia dei giochi per soli due giocatori.
Ecco quindi la domanda: E 7 Wonders Architects – che c’azzecca in tutto ciò?
Parlo col cuore in mano a voi tutti, giocatori più o meno incalliti, imbustatori seriali e anime pure che non buttano manco le fustelle dei giochi appena defustellati: andate a trovare qualche amico e, non essendo un tete-a-tete, 7 Wonders Duel è da escludere e non essendo i vostri ospiti illuminati dal sacro fuoco della ludopassione, forse 7 Wonders è un po’ complicatello e lunghetto come entry level. Aggiungi poi che siete in sei al tavolo.. che fare?
Eccovi la risposta: 7 Wonders Architects!
Un entry-level che in fondo in fondo entry level non è: gioco dalla finitura sontuosa, con materiali da urlo ed una cura sui dettagli che non ha nulla da invidiare ad alcuna altra produzione.
La meccanica di draft che fa da padrona nel fratellone maggiore, qui è invece sostituita da un meccanismo di pesca su più fronti: al vostro turno potrete scegliere se pescare la carta scoperta del vostro mazzo i di quello dell’avversario alla vostra destra oppure tentare la sorte, pescando dal mazzo centrale a carte coperte, quindi affidandosi alla dea bendata.
Ciascun giocatore ha infatti a disposizione un mazzo proprio legato alla Meraviglia che ha scelto di costruire.
Ciascun mazzo differisce per poche carte rispetto a quello degli altri avversari – quel che basta per differenziare tutte le strategie e le possibilità in campo.
Scelto il mazzo in cui pescare, avremo a disposizione carte:
La partita termina alla fine del round in cui un giocatore termina la propria meraviglia.
Chi ha, in quel momento, il maggior numero di PV, sarà decretato vincitore.
L’autore, partendo dall’ambientazione storica dei due giochi-fratelli, è riuscito nella difficile alchimia di creare un gioco dal sapore comunque nuovo, fresco e veloce. La sensazione di crescita e sviluppo della propria meraviglia, durante l’arco della partita, è palpabile anche grazie alle fustelle che, sezione dopo sezione, vengono girate mostrando la nostra opera che va a completarsi.
Sul lato materiali bisogna dire che l’editore ha fatto un lavoro maiuscolo: sette organizer in plastica chiusi con coperchio con riepilogo della meraviglia. Ciascun raccoglitore con un suo proprio porta carte dedicato e scomparto per tasselli meraviglia. Il tutto che si colloca millimetricamente nella confezione di gioco (che per questo è di dimensioni generose) e che dà l’idea di ordine e cura.
Illustrazione in stile un po’ più cartoon rispetto a 7 Wonders e a a 7 Wonders Duel che rispecchiano in effetti lo stile e la volontà di essere più family. Attenzione particolare a chi soffre di daltonismo visto che tutti i materiali sono dotati di vari simboli ad hoc per permettere a chiunque di godere di questa nuova esperienza ludica.
Tutte le sette meraviglie sono ben bilanciate. Non ci troviamo di fronte ad un cinghialone spremi meningi e quindi, nell’arco di una partita che dura tra i 20 e i 40 minuti, la parte del divertimento lascia, a prescindere, poco spazio a valutazioni sul fatto che il bonus di una meraviglia siano migliori rispetto ad un’altra.
7 Wonders Architects va affrontato e proposto appunto come un light family veloce e dal colpo d’occhio accattivante. Sicuri che non potrà che trovare consensi tra giocatori più scafati che cerchino un interludio più leggero e amici da far diventare pian piano adepti degli EsploraGiochi 😊