EsploraModena: l’epopea di Witchstone a Play 2021
Witchstone in anteprima a Play 2021: il racconto del nostro primo incontro.
Siamo tornati ieri da una tre giorni di full immersion e siamo ancora stra carichi. Tralasciando sensazioni, impressioni, illusioni, percezioni, allusioni, collusioni e contusioni che vi verranno abbondantemente e dettagliatamente propinate in una prossima news, iniziamo col raccontarvi il primo incontro con Witchstone, titolo edito dalla casa editrice Huch! e portato nell’italico suolo da dV Giochi/Ghenos Games.
Le aspettative sul gioco
Witchstone era uno dei titoli che avevo addocchiato fin dall’annuncio della sua uscita in una qualche news della stampa teutonica, in cui si diceva che finalmente Knizia fosse riuscito, udite udite, a dare anche una parvenza di ambientazione ad un suo gioco (con tutta probabilità merito da ascrivere in toto all’altro autore Martino Chiacchiera).
Già da venerdì mattina, io ed Elly, cerchiamo un tavolo con demo giocabile, ma ci accorgiamo subito che la lotta sarà dura. Evidentemente non eravamo gli unici a nutrire alte aspettative su Witchstone.
Lo stand dV / Ghenos è grande e ben organizzato, con bellissime grafiche a ricoprire pareti e totem.
Molti sono i tavoli già apparecchiati con gli ultimi giochi usciti, tra cui Furnace (non l’avete provato? beh, intanto leggete la nostra recensione qui!), Ensemble e… lui, Witchstone!
Witchstone cattura la scena
Colpo d’occhio impressionante: tabellone molto grande illustrato in modo superlativo con simboli e grafiche chiare e facilmente leggibili. Plancette giocatore sagomate, meeple coloratissimi a forma di streghe e stradine (legami energetici) e gemme luccicanti di splendida fattura.
Tutto perfetto, tranne la coda chilometrica di giocatori che, come noi, bramavano una partita di prova. Dati i vincoli e le restrizioni del periodo, tutto messo in conto, quindi… nessun problema, abbiamo tempo… si riprova più tardi!
Ritentiamo nel pomeriggio, ma nonostante ci sia più di un tavolo demo, la dea bendata ci è avversa. Vabbè! Sarà per sabato.
Sabato mattina, coda ai cancelli già dalle 8.30… biglietti di Play sold out.
Alla ricerca di Witchstone
Riusciamo ad entrare, ma la situazione è pressoché invariata: Witchstone, più che pietra delle streghe, sembra essere diventata la pietra del desiderio :-). Questo ovviamente non fa che aumentare sensibilmente le nostre aspettative.
Io ed Elly decidiamo di accamparci fuori dal Play così da essere tra i primi ad entrare domenica per fiondarci da dV Giochi ed assicurarci un posto al tavolo!
Detto fatto, domenica siamo tra i primi ad entrare! Corriamo allo stand e… WitchStone esaurito! Nessuna demo disponibile! Venduto tutto! Non sembra essere rimasta manco l’ombra di una pietrina luccicosa.
Disperazione, frustrazione, pianto e stridore di denti! Mi giro verso Elly e, manco fossi Ciclope degli X-Men, provo ad incenerirla con lo sguardo:
“Venerdì ci hai messo venti minuti a sistemarti i ricci! Perdindirindina!”
Poi in realtà, ricordo la mia parca colazione tra crostate, plumcakes, brioches, marmellate e crema alla nocciola che mi ha tenuto impegnato per circa 35 minuti, quindi dissimulo uno sguardo tra il perso e lo stupito e, fischiettando, faccio cadere ogni accusa.
Riusciremo finalmente a provare Witchstone?
Siamo a domenica pomeriggio, mi aggiro mesto ed abbacchiato tra gli stand per i saluti finali. Arriviamo dagli amici di dV e Ghenos per il commiato quando, in lontantanza: sogno o realtà? Una plancia di Witchstone in allestimento!!!
Carico Elly sulle spalle e corro: speriamo il tavolo non sia completo! Capto le parole della tutor dire ai giocatori già presenti “Abbiamo gli ultimi due posti” Forse ce la facciamo! Urlo da dieci metri di distanza “Eccociiiii” manco fosso Rocky Balboa che urla “Adriana!” dopo il match con Apollo Creed.
Laetitia et gaudio magnum! Facciamo parte miracolosamente ed incredibilmente dell’ultimo tavolo dimostrativo di WitchStone a Play!!!
I componenti, in mano, sono ancora più belli di quanto sembrasse ad una prima rapida occhiata. Per una volta me ne sto zitto e quieto (ad Elly non pare vero) e ascolto con avida brama di conoscenza la spiegazione del regolamento.
Ad una primissimo approccio sembrano esserci svariati modi di far punti scegliendo tra più strategie percorribili.
Nella parte di posizionamento tessere, fattore aleatorio presente ma calmierato da una scelta tra un pool di cinque token a nostra disposizione. Poca interazione diretta salvo la corsa a finire per primi dei percorsi energetici che danno punti o bonus.
Iniziamo la partita, un test di circa un’oretta in cui svolgiamo sei/sette round completi. Nel bel mezzo del delirio competitivo ecco però quello che non ti aspetti. Improvviso, inaspettato, agghiacciante: un urlo selvaggio alle nostre spalle a metà tra tarzan e king kong. Ci giriamo tutti di scatto: niente paura… era solo un nonnino che assieme a nipotini stava provando Taco Gatto Capra Cacio Pizza e doveva far fronte all’uscita della carta gorilla!
Risata collettiva e avanti finché il tutor di dV ci dà il gameover!
Witchstone promosso a pieni voti!
Peso medio/leggero dagli splendidi materiali e da un regolamento abbastanza semplice e alla portata di tutti.
Speriamo a breve di potervi dare la recensione completa del gioco, che era in anteprima a Play 2021 e che sarà in arrivo ufficialmente nei principali store dal 16 settembre.
#EsploraConNoi