Le catacombe di Karak è un gioco competitivo da 2 a 5 giocatori ideato da Petr Miksa e Roman Hladik, edito da Albi e portato in Italia da CreativaMente in cui dovrete esplorare segreti meandri, oscure cripte e intricati labirinti.
Chi vorrete essere? Forse Horan, colossale guerriero e maestro d’ascia; Aderyn lesta e furtiva ladra; Argentus potente mago bianco signore dell’arcano?
Oppure preferirete impersonare Lord Xanros, oscuro negromante bramoso d’immortalità; Victorius, impavido paladino e imbattibile schermidore o, infine, l’onnisciente Taia, chiaroveggente indovina che scruta e conosce i misteri del fato?
Avrete sicuramente riconosciuto buona parte delle caratterizzazioni dei più classici personaggi del mondo fantasy.
La novità di Karak quindi dove sta? Siamo al cospetto di un dungeon crawler a misura di bambino!
Come in ogni epica avventura fantasy degna di tal nome, avremo un personaggio caratterizzato da ben due abilità uniche e un meccanismo di evoluzione dell’esperienza e di miglioramento dell’equipaggiamento.
Da sfondo l’immancabile labirinto pieno zeppo di scheletri, ratti giganti, ragni colossali, mummie ciondolanti e un gigantesco, cattivissimo e fumoso drago sputafiamme!
La ricca e curata componentistica che troverete dentro la scatola è la seguente:
In Karak, gli eroi dovranno esplorare le catacombe che andranno via via a crearsi, partendo da una tessera iniziale e pescando i successivi tasselli da una pila comune coperta.
Entrati in una nuova stanza si dovrà pescare dal sacchetto un gettone che normalmente ci rivelerà il nemico da affrontare.
Una volta che, a manate di dadi, gli avremo fatto la festa, otterremo tesori, equipaggiamenti, pozioni ed ogni altro bendiddio che è ragionevole pensare uno scheletro porti con sé!
Esplora qui ed esplora là… ci troveremo infine al cospetto del famigerato drago. Una volta spedito anche il fumante lucertolone tra le braccia di Ade, il gioco terminerà. L’eroe che durante l’esplorazione sarà riuscito a racimolare più tesori sarà decretato vincitore!
Il gioco, come anticipato nell’introduzione, mette da parte moltissimi tecnicismi, sofismi, e arzigogolature regolamentari per essere fruibile e godibile soprattutto dai giocatori più piccoli.
In Karak nessun giocatore/personaggio muore, non c’è il rischio di essere eliminati dal gioco, cosa assai antipatica per un adulto… a maggior ragione per un eroe junior!
Una volta consumati i cuoricini vita, semplicemente ci si deve fermare (saltare turni di gioco) per riposare e riprendersi un po’.
Lo svolgimento dei turni è lineare e scorrevole, non ci sono mostri che attaccano di sorpresa, botole che si aprono o passaggi segreti che catapultano in un universo parallelo.
Si entra in una stanza, si pesca la propria sorte e la si affronta con coraggio e maestria.
Il proprio inventario personale può contenere solo un numero limitato di oggetti. Il surplus viene lasciato per strada, a disposizione di chi è stato meno fortunato nella pesca o nella lotta. Questo fa sì che i vari eroi, nella pratica, evolvano e migliorino in maniera pressoché uniforme, dando a tutti i giocatori le stesse probabilità di vittoria.
La parte di interazione è piuttosto limitata, ed è data dalla presenza di un gettone maledizione che, dopo aver sconfitto una mummia, potrete appioppare ad un altro avversario così da privarlo delle sue abilità speciali, fintantoché una fontana della giovinezza lo libererà da tale fattura.
La cosa piuttosto inusuale per un dungeon crawler è che l’uscita del drago, il temibile boss finale che mette fine al gioco, non abbia un timing predeterminato. Potrebbe addirittura uscire nelle prime fasi della partita quando sarete equipaggiati con poco più di una frombola, uno scudo di latta ed una spada di legno.
Tutto questo va rapportato però al target a cui si propone le catacombe di Karak. Vedrete giovani eroi alle prese con il loro primo dungeon crawler affascinati dallo scoprire nuove tessere labirinto; trepidanti prima di rivelare il gettone appena pescato (“Riuscirò a sconfiggere quel brutto mostro?”) e felici di aver trovato una spada magica o un’enorme ascia elfica a due mani.
Per loro una certa ripetitività nel gameplay non è detto sia percepita come un malus. Potranno concentrarsi sulla perfetta inclinazione della mano che dia come risultato uno strepitoso lancio di dadi così da raggranellare un altro forziere colmo di ricchezze!
Se state cercando un dungeon crawler che sia davvero per tutta la famiglia, che vi dia un’oretta di spensierato divertimento, beh, esplorare le catacombe di Karak potrebbe essere l’avventura giusta su cui cimentarsi!