L’età dell’oro dell’industrializzazione è agli albori. Riuscirete a dimostrarvi i più scaltri e lungimiranti uomini d’affari per entrare nell’olimpo dei più potenti e ricchi magnati del diciannovesimo secolo?
Dovrete cercare di accaparrarvi i siti produttivi di carbone, acciaio e petrolio e fare in modo di rivenderli massimizzando i guadagni. Capitalismo sarà il vostro mantra, la vostra parola d’ordine. Tutto ciò che conta sono i soldi guadagnati. E solo i soldi guadagnati contano! Tutte le risorse che vi rimarranno a fine partita saranno inutili. L’unica cosa che conta è venderle!
Il gioco si articola in quattro round: ogni round consta di una prima fase di asta e di una seconda fase di produzione.
Nella fase aste i giocatori punteranno a turno i loro quattro gettoni numerati da “1” a “4” in uno dei siti produttivi scoperti nel round in corso.
La cosa ovvia è che la puntata più alta si assicurerà il sito e potrà aggiungerlo alla sua catena produttiva. Cio chè è un po’ meno ovvio è che si può provare a giocare anche con l’obiettivo di perdere appositamente una specifica carta.
Il motivo? Chi ha puntato su di un sito ma non è riuscito a spuntarla, otterrà comunque un “indennizzo” indicato nella parte superiore della carta. Talvolta la vostra strategia vi porterà ad ambire a questo bonus cercando di perdere volutamente nella fase d’asta.
Una volta che ciascuno dei giocatori ha posizionato i 4 gettoni a disposizione, si risolvono le aste e si assegnano i bonus di indennizzo nell’ordine di uscita delle carte in gioco, da sinistra a destra.
Segue la fase di produzione in cui ciascun futuro magnate, anche in contemporanea, attiva una carta alla volta risolvendone l’effetto, cercando di massimizzare le possibili combo che si vanno a creare.
Sarà anche possibile fare un upgrade dei siti in nostro possesso così da aggiungere un secondo effetto più performante della versione base sfruttando il potere del nostro sito produttivo di partenza.
Alla fine del quarto round, chi avrà più denaro sarà il vincitore.
La scatola di Furnace è compatta con divisori interni ben strutturati e risorse realizzate con token di legno sagomati. Anche le illustrazioni dei siti produttivi sono molto curate in perfetto tema rivoluzione industriale. Ci sono inoltre le carte personaggio che danno quel pizzico di asimmetria conferendo abilità uniche speciali a ciascun giocatore.
Gli ideatori del gioco hanno previsto gettoni per le puntate di diametri differenti che danno immediata percezione della situazione delle aste e consentono di impilarli sulla carta.
Tutto è realizzato in maniera molto funzionale ed ergonomica.
Furnace è un gioco semplice all’apparenza ma molto profondo. Il rischio di paralisi da analisi è sempre in agguato. L’eleganza e la semplicità del regolamento, come già detto, unito ad una durata della partita piuttosto contenuta se paragonata ad altri engine building, fanno di Furnace un peso medio decisamente sopra la media.
Aggiungiamo un’ottima scalabilità (pochissimi giochi di aste funzionano bene anche in 2 giocatori) e un’interazione che può essere anche molto cattiva talvolta.
Furnace è un gioco di engine building che si gioca in meno di un’oretta con giocatori non affetti da paralisi d’analisi.
L’eleganza del regolamento è ai massimi livelli: tutto scorre in maniera fluida e lineare senza eccezioni o casi particolari da tenere a mente. La fase d’asta sa essere molto tesa ed anche in due giocatori, con l’inserimento di un automa che fa da terzo incomodo, il gioco scorre liscio e lineare.
L’autore propone per i giocatori più navigati una modalità esperta: una volta posizionata la carta che avete guadagnato nella vostra catena produttiva, non potrete più spostarla. Gli stabilimenti dovranno essere obbligatoriamente attivati da sinistra a destra della vostra catena produttiva.