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Fort

La recensione del gioco.

Fort gioco da tavolo

Fort è un gioco di Grant Rodiek da 2 a 4 giocatori basato sul meccanismo del deck building, edito dalla Leder Games e portato in Italia da MS Edizioni. Nel gioco saremo a capo di una banda di scatenati frugoletti e, assieme ai nostri amichetti, dovremo cercare di costruire il fortino più bello di tutti!

Fort: una ventata di innovazione nel deck building

Amanti dei deck building, fatevi sotto! In Fort questa meccanica è rispolverata, rivisitata, riveduta, rinnovata e riproposta con un interessante twist: tutte le carte della vostra mano, qualora non le utilizziate, dovranno essere messe a disposizione degli avversari che potranno più o meno liberamente accaparrarsele!

Dopotutto se voi, da incauto teppistello capo-fortino decideste di non far giocare un vostro amichetto… il minimo che il malcapitato possa fare è diventare un vostro ex amichetto e scappare in una combriccola avversaria!

Solo i vostri migliori amici vi rimarranno sempre fedeli. A meno che non siate proprio voi a disfarvi di loro!

2-4

GIOCATORI

20-40 min

DURATA

10+

ETA’

I componenti di Fort: un card game con alcune chicche

Siamo di fronte sostanzialmente ad un gioco di carte in cui ad ogni giocatore viene consegnata una bella (e molto spessa!) plancia cortile doppio strato e un compendio riassuntivo dei simboli delle carte in ottimo cartoncino.

Il mazzo Parco è formato da 68 carte bambino a cui si aggiungono le carte Premio, Regola inventata e Scultura di maccheroni.

Al centro del tavolo sarà piazzato la plancetta del tracciato dei punti vittoria

Completano la dotazione 30 segnalini Pizza e 30 segnalini Giocattoli.

Tutto ciò è confezionato in una scatola di piccole dimensioni ottimamente organizzata che permette di tenere tutte le carte imbustate senza difficoltà!

Pillole di regolamento

Ciascun giocatore partirà con un mazzo iniziale di 8 carte amichetto, costruito con un draft tra tutti i giocatori.

Nel nostro turno dovremo in primis aggiungere alla nostra pila degli scarti le carte rimaste nel nostro cortile dal turno precedente e poi giocare una carta dalla nostra mano.

La carta ha normalmente un’azione privata – che può essere eseguita solo dal giocatore di turno – ed una pubblica, che consente agli altri giocatori di fare i “copioni”.

Le azioni possono essere spesso potenziate giocando carte che presentino lo stesso simbolo aumentandone quindi il valore.

Una volta eseguite le azioni pubbliche/private, si arruola nella nostra ghenga un’altra carta amichetto presente in un qualunque cortile avversario o nel mazzo parco.

Si mettono nella pila degli scarti le carte giocate, quella appena reclutata e le carte miglior amico; le carte rimaste nella mano vanno messe a disposizione degli altri giocatori nel proprio cortile.

Le carte giocate permetteranno di acquisire giocattoli e pizze, indispensabili per far crescere il livello del nostro fortino; inoltre, oltre a dare punti vittoria a fine gioco, a seconda del livello via via raggiunto permetteranno di entrare in possesso di carte Premio e carte Regola inventata che forniranno altri extra e che danno una ottima longevità e variabilità al titolo.

Impressioni su Fort

Come detto nell’introduzione, Fort è un deck building che presenta una peculiarità originale: le carte non giocate, vanno messe a disposizione degli avversari che potranno scegliere liberamente chi reclutare.

Negli altri giochi con questa stessa meccanica, normalmente vengono giocate, se non tutte, la quasi totalità delle carte della propria mano. Ecco che avere un mazzo forte, magari dopo averlo sfoltito di carte iniziali non così performanti, è spesso un’ottima strategia da seguire.

In Fort, di tutta la mano, si gioca una singola carta che, al più, potrà essere potenziata giocando combo di carte dello stesso seme. È proprio per questo motivo che una mano pullulante di carte “potenti” potrebbe non essere la miglior mano che possa capitarvi!

Il bilanciamento delle carte bambino è stato particolarmente curato. Non si notano carte sfacciatamente potenti o carte pressoché inutili neppure in una fase avanzata della partita. Ciascuna ha la sua particolarità e sarà utile per una certa particolare strategia e meno interessante se ci dedicheremo ad altri obiettivi.

Cosa ci è piaciuto

Grafica
Qualità componenti
Scalabilità
Rigiocabilità

Unboxing di Fort

 

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Chi reclutare? Chi scegliere dal cortile?

Il meccanismo del cosiddetto reclutamento ci porterà a programmare la nostra giocata con estrema attenzione, valutando se sia più utile intraprendere una certa azione col solo scopo di evitare che una certa carta finisca nel nostro cortile alla mercé degli altri.

La fase di reclutamento assieme al sistema di azioni pubbliche permette inoltre di azzerare i tempi morti tra un turno e l’altro, così come la possibilità di fare i copioni rende massima l’interazione tra tutti i giocatori anche nei turni avversari. Fare i copioni non è la cosa più eticamente corretta dell’universo, è risaputo, ma per lo meno in questo gioco garantisce che le carte così giocate rimangano nel nostro mazzo.

Le partite risultano essere piuttosto veloci, normalmente si tende in una prima parte a costruire un piccolo motore di gioco e, nelle fasi conclusive ci si focalizza sullo sviluppo del proprio fortino a manciate di pizza e giocattoli.

Tra pizze e giocattoli: quale strada per la vittoria?

Da notare che perseguire la strategia del solo miglioramento del proprio fortino non è l’unica via che porti a sicura vittoria. Per esempio, si può scegliere di massimizzare i punti vittoria che si possono realizzare via via durante la partita creandosi un mazzo che permetta una combo: acquisisco risorsa – converto risorsa in PV.

Da quanto detto sopra, credo risulti chiaro che in questo gioco, l’interazione diretta ai massimi livelli e l’assenza sostanziale di tempi morti rendono Fort un gioco fluido e dinamico, in cui limitarsi a coltivare il proprio cortiletto non è una via percorribile.

Da ultimo, ma non meno importante, va assolutamente messo in risalto il comparto grafico: illustrazioni uniche e tematizzate per ogni singola carta bambino realizzate con l’inimitabile stile di Kyle Ferrin (qualcuno ha sussurrato: Root?).

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