Compagnie delle indie è un gioco competitivo per 2-4 giocatori ideato da Pascal Ribrault, illustrato da Guillaume Tavernier edito da Huch! e portato in italia da Giochi Uniti.
A capo di una importante flotta commerciale, in Compagnie delle indie, dovremo fare del nostro meglio per ottenere i massimi profitti dal commercio di the, spezie, caffé e preziosa seta, soddisfando la continua domanda del Vecchio Continente. Dovremo dimotrarci imprenditori capaci, scaltri e lungimiranti: capire dalle poche informazioni in nostro possesso, quale potrà essere la richiesta del mercato per ottimizzare i carichi provenienti dalle Indie. Sarà possibile perfino trarre profitto dalla crescita economica delle compagnie concorrenti, speculando sulle loro stesse azioni e garantendoci i loro dividendi.
Tutto questo, e anche altro, in un boardgame dinamico e fluido che unisce meccaniche di pick up and delivery, piazzamento lavoratori e speculazione economica.
Intando diamo un’occhiata a cosa contiene la scatola!
La scatola, dal classico formato quadrato 31×31, contiene al suo interno:
La partita si snoda in cinque round (periodi), che idealmente vanno a coprire l’intervallo temporale di maggior splendore delle Compagnie. Ciascun periodo è diviso in 6 semplici fasi distinte che coinvolgono ciascun giocatore.
Terminati i cinque periodi, la Compagnia che avrà racimolato il gruzzolo più alto sarà decretata vincitrice!
Compagnie delle indie è un gioco perfetto per chi vuole accostarsi ad un gestionale economico con pick up and delivery senza per questo sentirsi sopraffatto da una mole insormontabile di regole, regolette, cavilli ed eccezioni.
Lo schema di gioco e lo sviluppo delle singole fasi è semplice e lineare. Più di molti altri titoli che sfruttano il tema economico, in Compagnie delle indie l’ambientazione è tutt’altro che pretestuosa. Tutte le opzioni, le azioni disponibili e tutti gli step da seguire si calano alla perfezione nel contesto scelto dall’autore.
Prendiamo in considerazione la fase “agenti” in cui, tramite un classico posizionamento lavoratori, dovremo scegliere che strada prendere nel round in corso. Non ci sono scelte giuste o sbagliate; non ci sono opzioni più remunerative di altre; non ci sono vie più facilmente percorribili. Citando un vecchio adagio, potremmo dire che “funziona tutto così dannatamente bene!”.
Compriamo navi veloci per essere i primi ad acquistare e vendere e sfruttare al massimo le disponibilità di domanda/offerta? Avremo di contro stive poco capienti per stoccare.
Manderemo i nostri agenti a carpire informazioni riservate che ci diano la certezza di come sarà la disponibilità o penuria di risorse nelle indie o, parallelamente, su quale sarà la reale domanda una volta tornati in Europa. Ecco che riusciremo a fare dei viaggi mirati ed ottimizzare il profitto.
Sarà anche possibile stabilire degli avamposti nei porti di arrivo, per azzerare i dazi richiesti o, ancora, sfruttare esperti cartografi per azzerare i costi del viaggio verso le Indie.
Già dopo poche partite, inizierete a capire che l’abito da quasi entry-level economico, nasconde dentro sé una buona dose di profondità strategica: non vogliamo dilungarci in lungaggini tecniche e vademecum strategici: pensiamo però sia utile dare un’idea di come possa risultare interessante esplorare più vie, alla ricerca del medesimo fine: la felic… no, la ricchezza!
I più smaliziati, troveranno che la possibilità di caricare le navi alle Indie e lasciarle ferme al porto in attesa del periodo successivo, potrebbe non essere una mossa tanto folle: le navi lasciate indietro, infatti, saranno le prime ad essere attivate nel round successivo, a prescindere dalla loro velocità specifica. Se un agente venisse a conoscenza di una condizione favorevole di mercato, potremmo avere a disposizione una nave molto capiente già in porto e che, pur essendo lenta, sarebbe in ogni caso rifornita per prima!
In maniera perfettamente duale, si potrebbe scegliere di non vendere i beni una volta giunti in Europa, ma di stoccarli nei magazzini a nostra disposizione, in attesa delle migliori quotazioni di mercato o semplicemente per poterci garantire il ruolo di primo giocatore nel round successivo e quindi potendo “manipolare” per primi il mercato a nostro beneficio.
Ma dunque: quali sono le sensazioni che si hanno, una volta intavoltato Compagnie delle Indie? Avete presente l’espressione compiaciuta di Winthorpe quando guarda in faccia Billy Ray Valentine subito dopo aver messo in atto una delle più memorabili e colossali speculazioni a Wall Street, sul mercato di succod’arance, ai danni dei fratelli Dukes? (…dai, non dite che non sapete di cosa sto parlando!)
Appunto! Loro avevano ottenuto informazioni riservate e sono riusciti a far fortuna! Dunque, voi, abili e spregiudicati neo-broker, sguinzagliate i vostri agenti per ottenere informazioni segretissime prima dei vostri rivali; riempite i carghi delle merci più ricercate e sfruttando la grande domanda, vendete a prezzi stellari: dopotutto… chi vuole il lusso.. che ce lo paghi salato! Dovreste riuscire così a portare la vostra Compagnia alla vittoria, stampandovi in faccia il ghigno compiaciuto e sornione di chi ha fatto il colpaccio della vita!
Perché vi consigliamo questo gioco?
Compagnie delle indie è un gioco che si rifà ai cinghialoni economico-speculativi ma che grazie ad un regolamento semplice ed un flusso di gioco che fin dai primi turni risulta chiaro, strizza l’occhio anche a tutti quei giocatori che preferiscono delle partite più rilassate.
Ogni fase è la logica conseguenza di quella precedente, non vi sono forzature né meccaniche inserite solo per aggiungere (inutile) carne al fuoco.
A trarne vangaggio è la durata delle partite che per titoli analoghi sfora tranquillamente le due ore, tantopiù all’aumentare del numero dei contendenti. Dopo poche partite di rodaggio, ci si attesterà su 90 minuti di pura soddisfazione.
Alla fin della tenzone, sia che ne siate usciti vincitori o vinti, vi ritroverete a chiedervi se quella scelta sia stata la più opportuna o se quanto fatto dal vostro avversario potesse in qualche modo essere un’azione migliore anche per il vostro tornaconto.
A quanto scritto sopra, aggiungiamo una buona rigiocabilità e variabilità data dalle molteplici condizioni dei mercati Indie/Europa che modificano sostanzialmente tutte le partite che affronterete, rendendole diverse le une dalle altre.
La scalabilità è buona: come ogni economico che abbia insita una meccanica di trading, la configurazione in cui risplende è sicuramente a 4 giocatori, considerando anche la rapidità dei turni e conseguente bassissimo downtime! L’esperienza è ottima anche il tre giocatori; quando vorrete impegnarvi in un testa a testa con un unico avversario, il gioco fa uso di un bot, semplice da gestire che farà da terzo incomodo!